Silenziosa, spesso senza sintomi evidenti, ma capace di fare la differenza tra un test positivo e un altro tentativo andato a vuoto. L’endometrite cronica è una patologia poco conosciuta, ma sempre più riconosciuta come possibile causa di infertilità. Cerchiamo di capire perché, talvolta, l’impianto di un embrione può non avvenire anche quando tutto sembra perfetto.
Cos’è l’endometrite cronica?
È un’infiammazione persistente dell’endometrio, cioè del tessuto che riveste l’interno dell’utero. Spesso è causata da infezioni batteriche, ma non sempre si riesce a identificarne con certezza l’origine. Quel che sappiamo è che può alterare l’ambiente dell’utero, rendendolo meno accogliente per l’embrione, e questo può tradursi in fallimenti d’impianto o aborti precoci.
Perché l’endometrite cronica ostacola l’impianto dell’emrbione?
L’endometrio, per accogliere una nuova vita, deve essere ben vascolarizzato e in uno stato di equilibrio immunologico. L’infiammazione cronica altera questo equilibrio, modificando molecole, citochine e cellule immunitarie fondamentali per l’impianto. È come se l’embrione non trovasse un terreno fertile per svilupparsi.
Sintomi: come si manifesta?
L’endometrite cronica è spesso asintomatica e questo è uno degli aspetti più insidiosi. A volte può manifestarsi con:
– dolori pelvici lievi
– spotting persistente
– perdite anomale
ma nella maggior parte dei casi viene scoperta solo durante indagini più approfondite, ad esempio dopo ripetuti fallimenti nella fecondazione assistita o aborti ricorrenti.
Isteroscopia e biopsia: gli esami chiave
Serve un’accurata indagine ginecologica. In genere si esegue un’isteroscopia, per osservare visivamente l’endometrio, seguita da una biopsia mirata.
La conferma arriva grazie alla ricerca di specifiche cellule infiammatorie, chiamate plasmacellule, con una tecnica immunoistochimica. È importante che questa valutazione venga eseguita da specialisti con esperienza.
Cura e trattamento dell’endometrite cronica
La terapia è antibiotica, dura circa tre settimane ed è spesso abbinata a una successiva integrazione con lattobacilli per ristabilire la flora batterica uterina. Al termine, si ripete la biopsia per essere certi che l’infiammazione sia risolta prima di riprendere il percorso verso una gravidanza.
Quando sospettarla: il ruolo nei fallimenti d’impianto e negli aborti ricorrenti
Molte coppie che non trovavano spiegazioni ai ripetuti fallimenti hanno finalmente una risposta, e in molti casi anche una gravidanza. Infatti, numerosi studi clinici hanno portato alla luce una correlazione tra l’endometrite cronica e poliabortività o fallimenti di impianto. Questi eventi possono essere associati alle alterazioni biologiche legate all’infiammazione. La diagnosi di EC può davvero rappresentare una svolta. Il messaggio che vorrei lasciare è questo: non sempre l’utero che “sembra a posto” lo è davvero. E oggi, fortunatamente, abbiamo gli strumenti per andare più a fondo.